L'importanza del ruolo di Uke e Tori

IL RUOLO DI UKE E TORI


Salve a tutti! Sono nuovamente io, Susie!

Sono rimasta molto contenta del fatto che così tante persone abbiano letto i nostri articoli e specialmente quello di oggi (Susie Sensei scrive sempre e solamente di sera. Ndr.) ! Eh già! Blogger dove scriviamo questi articoli, ci indica quante persone abbiano o meno visitato le varie sezioni che mettiamo online. Pertanto grazie di cuore a tutti quanti per il sostegno che ci state dando! Ci spingete a fare di più ed a lavorare sempre meglio!
Stasera vorrei parlare del ruolo di Uke (colui che permette di studiare la tecnica) e Tori (colui che esegue e studia la tecnica). Questo soggetto mi è venuto in mente dopo che Sung Gyun Sensei è ritornato ieri dal Dojo (per vari impegni lavorativi che mi ero portata a casa, ieri ho dovuto, purtroppo, saltare la lezione); Sung Gyun mi ha parlato del come avesse fatto da Uke verso tutti i nostri allievi ed allieve; una cosa piuttosto nella norma visto che sia lui che io facciamo sempre da Uke ai nostri studenti. Ma ieri Sung Gyun era molto entusiasta del fatto che tutti avessero imparato lo ShihoNage Omote e Ura dallo ShomenUchi. Tutto ciò ci rende molto orgogliosi visto che i nostri allievi praticano da solamente 3 mesi! E chi è addentro al “mestiere” di aikidoka, sa benissimo quanto sia complesso imparare ShihoNage da ShomenUchi, soprattutto se viene studiata nella sua forma Iwamista e nella sua forma Daito.



Mentre cenavamo, Sung Gyun mi raccontava come ciascuno dei ragazzi si fosse mosso bene, senza incorrere ai soliti errori. Ovviamente alcuni ancora non comprendono che non è la forza a far divenire efficace la tecnica bensì è la tecnica a dover essere efficiente per rendere il tutto efficace!
Ma proprio discutendo di questo (sì, noi due parliamo spesso e volentieri di tutto ed in special modo di Aikido a casa o mentre vado a lavoro e sono in macchina!), mi è venuta in mente di scrivere qualcosa in merito al ruolo che un utente deve avere quando fa da Uke e poi quando fa da Tori.

Iniziamo con il ruolo di Uke

La parola Uke viene effettivamente dal verbo giapponese Ukeru che significa “ricevere”; proprio per questo, molte persone volenti o nolenti non comprendono quasi sia importante il ruolo di Uke. Nella fattispecie l’Uke è il vero protagonista nel rapporto duale Tori/Uke.
Perchè? Perché senza un Uke, Tori non potrebbe mai allenarsi, o imparare, o anche semplicemente applicare quanto ha studiato ed appreso dal proprio Maestro! Come dice Sung Gyun Sensei, per lo In e Yo (in cinese Yin e Yang), Tori non può esistere senza la presenza di Uke e viceversa. Pertanto Tori deve assolutamente trattare con riguardo il proprio Uke, non arrecando alcun danno fisico o mentale al proprio compagno. Ricordiamoci che poi anche Tori diventerà Uke! Fargli del male non sarebbe affatto intelligente! Pertanto Uke deve essere sempre trattato con riguardo!
Ma cosa deve fare l’Uke? Pochi conoscono l’aneddoto sullo scritto di Saito Morihiro Shihan presso il suo Dojo di Iwama (e quindi mi farà piacere poterlo scrivere qua). Ai tempi del grande Shihan, egli aveva appeso sul muro del suo dojo una scritta sia in giapponese che in inglese, dove si invitava tutti i praticanti a lavorare bene senza fare alcuna resistenza (ovviamente quando si lavorava come Uke. Ndr.) e quindi permettere a tutti di poter praticare ed imparare. Pensate a questo: con uno scritto così semplice Saito Shihan aveva esplicato così bene il ruolo dell’Uke! Ma addentriamoci di più!
L’Uke principalmente riceve la tecnica. Ok. Ma non è un manichino né un giocattolo su cui sfogare i propri peggiori istinti! Come ho già avuto modo di scrivere, bisogna sempre rispettare il proprio Uke e non fare come fanno certuni che ho, purtroppo, conosciuto durante i seminari (e aggiungerei come fanno anche certi sedicenti maestri durante le loro lezioni.. Ndr.) che paiono di dover dimostrare chissà che cosa, andando quasi a rompere le articolazioni delle persone (e dei propri Uke)! Ovviamente di tutto ciò ne parleremo quando affronteremo il delicato ruolo di Tori, ma sia chiaro sin da subito che Tori è lì per imparare, eseguire e far suo la tecnica e non per sfogare le proprie frustrazioni sui poveri compagni!

Altresì Uke non deve fare assolutamente resistenza al proprio Tori, come del resto annunciava Saito Shihan; l’Uke deve permettere al proprio Tori di studiare, applicare e far suo la tecnica proposta dal Maestro; deve lasciar lavorare Tori perché fare resistenze varie od eseguire le cosiddette contro “mossette”, non è una cosa intelligente da fare durante il Katageiko ( Kata = forma, Geiko/keiko = pratica. Ndr.).
Why? Perché così facendo nessuno ci guadagna e diventa solo una futile perdita di tempo per entrambi e per il gruppo. Comportandosi così, l’Uke spingerà Tori a fare la medesima cosa con lui quando spetterà a questi il compito di fare da Uke! E vi posso assicurare che queste cose avvengono quasi quotidianamente in giro per seminari o diversi dojo (per fortuna non nel nostro.. ma siamo un caso più unico che raro, direi.. Ndr.). Poi ovviamente esistono casi e casi. Uke deve permettere al proprio Tori di poter studiare. Non deve assolutamente fare resistenza all’esecuzione della tecnica proposta. Un Uke che fa resistenza, dimostra solamente che non ha ben compreso il ruolo a cui viene chiamato ogni volta che lavora con il proprio compagno. Soprattutto perché il Tori non sta combattendo con lui in Randori o Shiai (che identificano il combattimento) bensì sta eseguendo una forma a due, un Katageiko! Chi si comporta così non dimostra la propria intelligenza. Un esempio simile avviene quando si propone un movimento in uscita che potrebbe essere un Hayagaeshi o un Sankakugaeshi (movimenti di ashi waza ossia tecniche di spostamento delle gambe) da attacco di tsuki (che è un colpo di pugno o di Aiki Ken o di Aiki Jo); l’uke sapendo quale movimento farà Tori, lo insegue e lo colpisce. Ma che senso ha tutto ciò?

Di sicuro questo non è il modo giusto di comportarsi. Uke deve permettere al proprio Tori di studiare e non smetterò mai di ribadire questo concetto. l’Uke deve essere stabile e non deve mai fare resistenza. Deve essere equilibrato. Nel contempo non deve mai buttarsi a terra o come si dice in gergo, “morire in mano” a Tori! Perché spesso avviene anche il contrario di quanto sto scrivendo. Molti praticanti, nel loro ruolo di Uke, tendono a cadere subito, non appena il proprio Tori gli tocca il braccio! Tutto ciò avviene probabilmente perché molti vogliono far fare bella figura al proprio Maestro o perché qualcuno nel dojo gli ha detto la bruttissima frase “adesso devi cadere”, senza che in quell’azione o momenti vi sia stato un lavoro sullo squilibrio ossia il Kuzushi.
Pensate a questo: esasperando questo brutto comportamento, o meglio quello di “morire in mano”, si arriva a quelle bruttissime pratiche dove l’Uke viene “proiettato” senza essere neanche toccato. Quanti di voi hanno visto i vari Kiai Master o maestroni di Tai Chi o di Systema russo, fare queste cose? Non vi pare brutto da vedere, se non ridicolo?
L’Uke non deve resistere, ma non deve neanche buttarsi a terra “gratuitamente”! Come ho detto deve rimanere stabile ed equilibrato. Un bravo Uke ascolta con il corpo ed osserva il movimento del proprio Tori! Assapora la tecnica ed il principio con cui viene eseguita. Insomma il suo ruolo è importantissimo! Perché dal suo modo di fare, ne guadagneranno tutti!

Ed il Tori?


Il Tori che per alcune scuole viene identificato con il nome Nage (colui che proietta) o Shite (colui che esegue la tecnica) non è altri che colui che effettivamente sta studiando l’arte e lo sta eseguendo. Tori (che in giapponese significa lottatore) deve lavorare, concentrandosi sulla tecnica. Deve rispettare il proprio Uke e non fargli del male. Può praticare anche con molto Kimae (vigore.. Ndr.) ma non deve far del male al proprio Uke, perché il proprio compagno non è né un manichino né tantomeno un giocattolo su cui sfogare le proprie frustrazioni!! Ed una persona che si comporta in maniera sciocca e violenta, non ha compreso realmente cosa significhi praticare in maniera seria. Nel contempo, creerà situazioni dove le persone lo ignoreranno. Perché chiunque preferirebbe ignorare questi fantomatici “Machoman” isolandolo al primo cambio di compagno perché, di fatti è inutile perdere tempo con chi pensa di essere più intelligente o furbo degli altri. Ma questo non è assolutamente il modo migliore di risolvere la situazione!
Per questo sono qua a scrivere!!! Perché è sempre molto meglio spiegare e far capire a tutti (neofiti e non) l’importanza del ruolo di Uke e Tori! Comunque sia far del male a qualcuno all’interno di un Katageiki non dimostra in alcuna maniera la propria bravura o che si è superiori agli altri; anzi! Si mostra solamente una fortissima insicurezza e frustrazione visto che un bravo Uke, che esegue bene il proprio ruolo, non si sta difendendo visto che per l’appunto, non è un combattimento!
I ruoli di Tori e Uke non sono semplici e vanno al di la della mera pratica; questo perché entrano in gioco diversi fattori, tra cui le personalità di ciascuno di noi e la vita che conduciamo al di fuori del Dojo. Ma vorrei ricordare la prima cosa che ci insegnano non appena ci iscriviamo in un Dojo: lasciate ogni pensiero esterno, fuori dal tatami. E così dovrebbe essere per le nostre frustrazioni e rabbia.
Il compito di noi insegnanti è quello di trasmettere la realtà. Spero che questo articolo possa aiutare chiunque lo legga a comprendere a pieno l’importanza di come vivere il tatami!

Un saluti dalla vostra Susie Jo

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